Il coraggio di avere paura

di MANUEL CUNDARI

Denti da Squalo di Davide Gentile.

La Goon Films è una casa di produzione che ha come proprio responsabile il regista Gabriele Mainetti. Fino al 2022 contava tra le sue produzioni film brillanti come Freaks Out e Lo Chiamavano Jeeg Robot, firmati, però,  solo ed esclusivamente dal regista romano. Quest’anno decide di smentire chi affermava che la Goon fosse una dimensione esclusiva della mente mainettiana. Accoglie, infatti, altri registi, tra cui Alessandro Bardani (Il più bel secolo della mia vita, 2023)  e l’esordiente Davide Gentile. Proprio quest’ultimo firma Denti da Squalo, pellicola uscita nelle sale lo scorso otto Giugno e disponibile ora su Prime Video, vincitrice, tra l’altro, del premio Solinas.

Un aquilone colorato si libra su una spiaggia del litorale laziale. Qui i bambini giocano spensierati tra le onde e le loro famiglie passano la giornata serenamente, tra scherzi e risate. Tutto è caratterizzato dall’allegria delle prime giornate di mare ad inizio estate. A fare da contrasto con questo, però, troviamo due figure, una donna ed un bambino in abiti scuri ed eleganti, che guardano l’orizzonte con occhi spenti e vuoti. Sono Rita e Walter, mamma e figlio, di passaggio su quella spiaggia dopo il funerale del proprio marito e padre, Antonio, operaio vittima di un incidente sul lavoro. Walter accusa subito la mancanza della figura paterna e cerca qualsiasi cosa che faccia sì che il suo ricordo possa restare vivido nella sua mente. Una foto sfocata lo porta alla villa, ormai abbandonata, del corsaro, temuto boss del luogo, ex socio ed amico fraterno di Antonio. Tra lo sfarzo e la trascuratezza del luogo, la sua attenzione viene attirata da una piscina sporca. Noncurante di ciò Walter si tuffa, lasciando andare in acqua tutte le sue preoccupazioni. D’un tratto però nota, sotto la superficie, una figura sfocata, che pian piano gli si fa sempre più chiara. Uno squalo. Salta fuori e scappa impaurito, ma decide di ritornare alla villa il giorno seguente e qui incontra Carlo, giovane apparentemente dalla testa calda, che si finge il custode dello stabile. Ben presto i due fanno amicizia e trascorre così parte dell’estate, tra un furto di carne da dare in pasto allo squalo e discorsi sul futuro che li attende. Man mano matura nelle loro menti anche il desiderio di entrare a far parte del giro della criminalità organizzata di zona. Presto i due giovani si accorgono, però, che il rispetto ed i soldi guadagnati non valgono la libertà. 

La firma di Gabriele Mainetti c’è e si nota, prevalentemente per la riuscita degli incredibili effetti visivi, senz’altro chiave di volta di un lavoro così ben fatto. Il regista romano fa proprio di questi  il suo tratto distintivo, basti pensare, ad esempio, al più recente Freaks Out. Il film viaggia in equilibrio tra realtà e fantasia, così come accade nel processo di produzione del prodotto. La realtà e gli attori interagiscono direttamente con uno squalo realizzato grazie ad un inappuntabile lavoro di computer grafica che rende l’animatronics visivamente quasi reale, a partire dall’estetica per finire  ai movimenti dell’animale.

Mainetti accoglie sotto la sua ala Davide Gentile, che al suo esordio porta nelle sale un lavoro dall’indiscutibile spessore tecnico e tematico. Da protetto del regista romano, Gentile ci mostra una pellicola dagli innumerevoli riferimenti al cinema di Spielberg, verso cui il suo produttore non ha mai nascosto una grande ammirazione. Non soltanto la figura dello squalo, che ci riporta alla mente uno dei più noti frutti della mente spielbergiana, (Jaws, 1975) ma anche I Goonies, (1985) per le tormentate avventure di Walter e per il suo incosciente coraggio.

Denti da Squalo è un film d’esordio, in più sensi. Quello già citato di Gentile,  che riesce con l’esperienza di un veterano ad intrecciare tra loro, senza sminuirne nessuno, tanti temi forti: morti sul lavoro, criminalità organizzata, l’elaborazione del trauma del lutto da parte di un bambino. Quello di Virginia Raffaele, che per la prima volta si affaccia ad una parte attoriale dai toni drammatici. Lo fa in modo delicato, lasciando trapelare l’angoscia ed i tormenti di una madre rimasta vedova, che ogni giorno combatte con la paura che suo figlio si lasci inghiottire da un ambiente difficile come quello che li circonda. Con forza e coraggio riesce a salvare sè stessa ed il piccolo da un futuro segnato, da cui aveva tirato fuori anche il marito. Come non citare, poi, l’esordio del giovanissimo Tiziano Menichelli, che nel film ha il volto del protagonista, Walter. Una prestazione da “grande”, capace di far dimenticare che il piccolo attore ha solo tredici anni, bravo a far arrivare allo spettatore tutte le normali paure di un bambino, che senza il suo papà non sa trovare la strada giusta da percorrere. In questo, senz’altro azzeccata la scelta di un irreprensibile Claudio Santamaria nella parte di Antonio, che dà volto alle visioni del piccolo, guidandolo verso la scelta giusta.

Il parallelismo tra l’imponenza dello squalo, capace di instillare paura in chiunque gli si trovi vicino e quella di un pericoloso criminale rispettato e temuto da tutti, costituisce un aspetto intrigante del lavoro di Gentile. Entrambi però devono pagare un caro prezzo per ottenere il potere che desiderano: la libertà. Alla fine, la perdono tutti e due, con lo squalo confinato dietro i vetri di una piscina colma d’acqua sporca e il criminale destinato, prima o poi, a trovarsi tra le anguste e fredde mura di una cella, o ucciso per mano di chi vorrà prendere il suo posto. 

Sul finale il piccolo protagonista salverà lo squalo dalla morte che il corsaro aveva progettato per lui, aiutato dalla mamma e da Carlo, che con coraggio si sacrifica affinché Rita e Walter possano arrivare a liberare l’animale. Per Walter, intervenire in aiuto dello squalo rappresenta una simbolica liberazione dai tormenti che lo affliggevano, permettendogli di lasciare andare le sue angosce in mare. Questo, parallelamente, libera anche Rita dal peso emotivo di non aver potuto salvare Antonio.

Il film termina esattamente come inizia: stessa spiaggia, Walter guarda il mare, ma questa volta lui e sua mamma Rita sorridono, contemplando l’orizzonte con meno paure e tanta speranza.

Denti da Squalo. Di Davide Gentile. Con Tiziano Menichelli, Stefano Rosci, Virginia Raffaele, Edoardo Pesce, Claudio Santamaria, Matteo Scattaretico. Distribuzione: Lucky Red. Durata: 104′. Italia, 2023.

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